Ha senso comprare database per inviare newsletter?
No assolutamente no, non ha senso comprare database per inviare newsletter.
La newsletter è un potentissimo strumento di marketing, si parla infatti di email marketing ma per funzionare deve avere dei destinatari interessati, consapevoli, che vogliono ricevere le mail. Se un utente riceve email " a casaccio" si finisce nello spam!
Quando si spendono dei soldi per acquistare database per inviare newsletter si sta spendendo soldi per avere indirizzi di aziende/privati che non hanno consapevolezza, che non conoscono il mittente e non sanno che riceveranno messaggi (purtroppo per loro, tanti messaggi). Un'azienda che vende dati non si limita ad una sola vendita e questo aspetto è abbastanza emblematico perché significa che ogni nominativo della lista inizierà a ricevere N email al giorno (purtroppo per loro, tanti messaggi).
Quando si compra un database si finisce nello spam e si compromette il sistema di invio.
Da una parte abbiamo le aziende che investono per avere nominativi, dall'altra N nominativi che iniziano a trovarsi gli indirizzi di posta, intasati di messaggi da parte di mittenti non conosciuti. Le prime volte, con pazienza, una persona accetta anche di disiscriversi ma alla lunga la situazione porta a dover mettere qualsiasi mittente nello spam.
Idea di investimento per comprare indirizzi > Azienda che fa un investimento > Azienda intermediaria che guadagna > cliente che, non consapevole, si scoccia e segnala lo spam
Ecco cosa succede quando si pensa di comperare clienti!
Comprare un database per inviare newsletter, significa avere una resa irrisoria, ecco perché non ha assolutamente senso comprare database per inviare newsletter!
Ma su 10mila email/15 mila email /20mila email che compero, vuoi che non trovo qualche cliente?
Magari nel numero qualche cliente che risponde si trova ma attenzione
- Un invio di 10/15/20 mila email a destinatari sconosciuti difficilmente va a buon fine e lo strumento di invio viene compromesso (un'azienda che offre il servizio smtp blocca il profilo e non lo riattiva più perché il destinatario non può dimostrare di avere nessun consenso all'invio per quanto possa essere legale la fattura, non si ha l'esplicito consenso, quindi è normale essere segnalati come spammer)
- Un acquisto di 10/15/20 mila mail costa da 1500 a 3000 euro
- Un utente interessato non è detto si trasformi in cliente
- La lettura di una newsletter di questo tipo è in genere inferiore al 2% mentre le possibilità di essere segnalati come spam è (sicuramente) superiore al 50%, proprio per il ragionamento fatto sopra
Che senso ha fare questo tipo di investimento?
Che prove abbiamo per dire che non ha senso acquistare un database per inviare mail?
Prima di tutto abbiamo fatto l'esperienza direttamente, quindi abbiamo comprato un database da un'azienda leader nel mondo (ovviamente a detta loro) e specializzata nel vendere database profilati e prima di inviare mail abbiamo cercato, proprio partendo dalla mail, di avere un contatto diretto con il destinatario (abbiamo acquistato 1000 indirizzi che dovevano servire per capire quanto era di qualità il servizio). Cercando online abbiamo trovato circa 30 numeri di telefono e... attenzione a cosa è successo
- Nessuno era consapevole del business che girava attorno al loro indirizzo
- Parecchi ci hanno detto di non usare più quella mail perché piena di mail spazzatura, tanto da non riuscire più ad usarla per lavoro
- Qualcuno ci ha inizialmente insultato, perché esasperato poi ha cercato di capire chi siamo e perché abbiamo chiamato
- Tutti ci hanno chiesto di non mandar loro ulteriori mail ("sapete già che segnaleremo ogni mail come spam, anche se ci si può cancellare" ci hanno detto)
- In molti hanno chiesto i dati dell'azienda che vende il loro indirizzo, chi per far causa, chi per avere delucidazioni (non di certo per far loro i complimenti)
- L'azienda che ci ha venduto il database, dopo qualche settimana, ci ha fatto sapere che non siamo più clienti graditi e ci hanno accusato di essere poco seri (Noi!)
Siamo inoltre proprietari del servizio lanewsletter.net e non vendiamo il servizio a chi ha database acquistati. Nessun gestore di servizi newsletter accetta database acquistati e disattiva il servizio alla prima segnalazione di spam (attenzione che una segnalazione di spam compromette un IP e qualche volta anche il dominio di invio), quindi anche per questa ragione siamo contrari all'acquisto di database.
Un'azienda può valutare un invio giornaliero anche limitato di mail acquistate ma sempre a proprio rischio, perché si compromette il mail server di invio che avrà sicuramente dei costi per essere ripristinato.
Che alternative ci sono all'acquisto di un database per inviare newsletter?
L'alternativa all'acquisto del database per inviare newsletter è crearlo! Studiare una precisa strategia di marketing che porti il cliente a voler ricevere costanti messaggi pubblicitari che possono variare nel numero in base al settore che tratta l'azienda.
Si possono fare tanti esempi, sconti, coupon, vantaggi esclusivi per gli iscritti, aree specifiche nel sito in cui si possono avere vantaggi di vario tipo (non per forza economici).
- Proposte per diventare tester
- Proposte per avere prodotti in anteprima
- Proposte per essere avvisati per tempo di sconti e promozioni
Raccogliere un database aziendale non è certo facile ma è una strada che nel tempo funziona, soprattutto se si è in grado di mandare newsletter interessanti e utili al cliente.
Come raccogliere i dati dei clienti per inviare newsletter?
Senza dubbio la miglior soluzione è avere un sistema di acquisizione con doppio controllo della mail quindi con iscrizione double opt in che significa:
- Iscrizione nel form inserendo dei dati che sceglie l'azienda o che propone il servizio (il nostro servizio lanewsletter.net chiede come dato obbligatorio un nome, anche di fantasia, e l'indirizzo email)
- Accettazione delle condizioni (che vengono spiegate in un'apposita pagina o riassunte nel form)
- Richiesta di iscrizione
- Ricezione di una email con un link di verifica. L'invio della email ha due finalità
- Controllare che l'indirizzo sia corretto
- Verificare l'intenzione di ricevere newsletter del cliente attraverso un link che deve essere cliccato per confermare l'iscrizione
- Il cliente è iscritto
Non ci sono altre strade veramente efficaci per gestire newsletter e database perché senza il controllo dei robot potrebbero scrivere email a caso rendendo vano il lavoro e senza conferma (ricezione della mail e del link) l'azienda potrebbe avere tanti indirizzi inesistenti, con il rischio di essere segnalata come spam. Ecco perché in genere si manda anche un coupon sconto o qualcosa da scaricare per controllare che tutto sia andato a buon fine.
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