Vale la pena aprire un sito e-commerce?
Si sfrutta sempre di più il web per fare acquisti, ma diciamo da anni che vale la pena aprire un sito e-commerce soprattutto se alla base della scelta viene fatto un progetto consapevole.
Vale la pena aprire un sito e-commerce se
- Si è consapevoli dei costi e delle potenziali strategie in progress (si sta aprendo un nuovo negozio)
- Si è consapevoli che è un impegno (il sito e-commerce non fa tutto da solo)
- Si è consapevoli che richiede tempo (serve una risorsa che ci lavori, una volta fatto e messo online il sito)
Purtroppo ci sono online tante offerte che fanno rabbrividire chiunque abbia un po' di esperienza perché con meno di 1000 euro non si può fare nemmeno una bozza grafica decente, non il sito e-commerce. L'errore di tanti imprenditori che si chiedono se vale la pena aprire un sito e-commerce è quello di non fare un'accurata analisi dell'insieme, del settore, delle marginalità e iniziano l'avventura sperando di vendere qualcosa senza fare investimenti.
Amazon ha speso nel 2019 più di 11 miliardi di dollari in advertising e nel 2022 più di 20 quindi, vale la pena aprire un sito per vendere on line?
Ecco un punto di partenza, negozio fisico Vs sito e-commerce, confronto che ogni azienda dovrebbe fare prima di spendere (anche e soprattutto per capire costi e strategie per essere on line):
E-commerce Vs Negozio fisico
- Il negozio è il sito (negozio fisico = sito)
- L'esposizione della merce sono le foto e le descrizioni
- L'impostazione del negozio è l'impaginazione del sito (aspetto che sempre si sottovaluta)
- Il commesso che parla e spiega è la comunicazione
- Il preparare quanto ha comperato il cliente sono le spedizioni
- I pagamenti sono sempre anticipati come in negozio, compero, pago, porto a casa; nel sito scelgo (metto nel carrello), pago e ricevo
- L'affitto del locale sono i costi tecnici del sito
- La gestione straordinaria e l'arredamento possono essere le grafiche
- La pubblicità si fa per entrambe le attività
- Si può avere una gestione differente del magazzino e delle giacenze perché nel sito possono essere virtuali (il riassortimento può essere fatto in 2 giorni quindi un prodotto non disponibile può essere gestito come disponibile se si ha la certezza di poterlo avere in tempi stretti o sei si connette con il fornitore in drop shipping)
- In negozio si fa più fatica a comperare sul venduto mentre con il sito si può addirittura acquistare un prodotto sul venduto (strategia da non sottovalutare)
- Gestione cambio prodotto/i, resi, garanzia, assistenza post vendita, c'è nel negozio fisico, ci deve essere nello store online (personale che risponde ai clienti sia telefonicamente che virtualmente con mail o chat, ritiro merce, controllo, gestione rimborsi (totale o parziale)
- Sia nel negozio fisico che nel sito e-commerce, serve personale!
Serve tutta l'esperienza possibile nel settore che si tratta, serve aver chiari i costi di gestione di un sito e-commerce, prima di chiedersi se ne vale la pena perché non si può spendere meno di 10/12 mila euro per la vendita on line quindi prima di spendere, meglio capire se ci sono i fondi necessari per fare il sito e se ci sono le marginalità per coprire tutti i costi.
Una volta messo online un sito e-commerce richiede investimenti pubblicitari, presenza nei social, newsletter, offerte, pubblicità con i vari servizi di ricerca (si legga e si rilegga il confronto con il negozio fisico) e quando non funziona quasi sempre si scopre che
- Il sito è fatto in casa, lento e senza una base strategica
- Non ci sono marginalità adeguate (se non si ha un 40/50% non si perda tempo, si buttano solo soldi)
- Non c'è un progetto iniziale e un'accurata analisi di mercato
Vale la pena aprire un sito e-commerce? Si, se si ha chiaro quello che si sta facendo!
È normale che per tanti imprenditori le esperienze siano state negative e sconsigliano l'apertura di uno store online ma non specificano mai che hanno scelto l'offerta più economica, non hanno fatto nessun progetto iniziale, non si sono coordinati per le spedizioni e per l'assistenza post vendita e questo compromette il lavoro. La vendita online non funziona se si spende poco, se ci si illude di fare tutto con semplicità, se si crede ancora che basta mettere online un sito senza troppe preoccupazioni.
Per capire se vale la pena aprire un sito e-commerce si deve iniziare a scomporre tutto il lavoro necessario sia alla realizzazione del sito che alla pubblicità per arrivare al cliente finale, che non può essere il cliente che già conosce l'azienda ma deve per forza essere nuovo per compensare gli investimenti necessari, anche se il nostro consiglio è quello di fare un'accurata analisi dell'insieme, prima di spendere, con delle consulenze mirate, anche a pagamento (le consulenze devono andare oltre al semplice preventivo).
Si fa presto a fare due calcoli, perché
- Parte tecnica, grafica, impostazione sito si parte da almeno 7/8 mila euro
- Inserimento e stesura contenuti si parte da almeno 50 euro a pagina (50 prodotti 2500 euro)
- Presenza nei social si parte da almeno 300 euro al mese (costi a parte per eventuali sponsorizzate)
Se il prodotto che si vende ha una marginalità bassa, come si rientra della spesa? Ecco la soluzione, si cerca chi costa meno, offerte da 1000 euro, se ne trovano tantissime, poi si ha il sito lento come una tartaruga che ogni altro giorno deve essere aggiornato... NON funziona così, non vale la pena aprire un sito e-commerce a queste condizioni!
Per etica professionale amdweb, progetto di consulenze e strategie web di Duso Matteo, preferisce sempre dividere
- Costi tecnici
- Costi realizzativi
- Costi strategici
- Costi di gestione
Parlando concretamente, per fare commercio elettronico, dobbiamo considerare almeno questi costi generali:
- Aspetti fiscali (sono le spese di un commercialista che variano dal tipo di azienda che si ha) Il sito e-commerce è un nuovo negozio, virtuale!
- Aspetti tecnici da 6mila a 15mila in base alle esigenze (costo una tantum che può variare in base a funzionalità opzionali)
- Gestione tecnica annuale da 2mila (i costi sono sempre rapportati al progetto)
- Grafica e impostazione (è un costo una tantum che in genere parte da almeno 8-10mila euro)
- Comunicazione e stesura testi da 2/3mila euro al mese (in genere si lavora a progetto)
- ADV costo da personalizzare in base alle disponibilità e alle strategie (ppc, social, altre azioni di marketing)
- Packaging da 2mila euro l'anno (dipende da quanto si vende e da quanto si personalizza)
- Stipendio del personale segue il progetto (social, mail marketing, aggiornamenti sito)
- Aspetti legali da 100 euro l'anno (servizio esterno in abbonamento gestito da avvocati)
- Logistica
Tutti questi costi sono sempre da contestualizzare; in genere si ha un costo gettone iniziale 18-22mila euro che noi contestualizziamo con grafica su misura, aspetti legali e un inserimento ottimizzato di 50 prodotti. C'è poi un costo stipendio per le persone che seguono il progetto (resta a parte il costo fisico della pubblicità)
Punto di partenza, fondamentale per la collaborazione, è la consapevolezza del cliente finale che deve capire per cosa spende e quanto deve spendere.
È il progetto iniziale il punto strategico per capire se vale la pena aprire un sito e-commerce, perché il progetto iniziale permette di fare le prime considerazioni sulla fattibilità del progetto e-commerce. Non tutto a prescindere è conveniente quindi una chiara analisi dei costi permette a chi spende di capire se e come conviene proseguire, quindi se e come vale la pena aprire un sito e-commerce.
Le proposte amdweb per fare un sito e-commerce
- Gestione prodotto (categorie, foto, descrizioni, magazzino)
- Gestione sconti (per categoria, data, numero, orario)
- Gestione pagamenti (NO pos*) e spedizioni con più opzioni
- Ricerca per tag, titolo, taglia, stagione
- Impostazione e grafica su misura
- Inserimento fino a 50 prodotti
- Strategia seo di base
Range spesa da 18/22mila euro
- Funzionalità e strategie su misura
- Opzioni gestionali su misura
- Inserimento numero di prodotti personalizzabile
*I costi dell'inserimento del pos variano dall'istituto di credito utilizzato
Quando abbiamo pensato di scrivere il codice sorgente del servizio yost.technology abbiamo cercato di prevedere un servizio come punto di partenza, quindi essenziale con la possibilità di gestire a step differenti funzionalità che possono essere condivise o esclusive (ogni progetto è definito con il singolo cliente, ogni singolo cliente può avere personalizzazione esclusive).